La tappa di oggi è un gradevole abitato di circa 1.400 abitanti, immerso nelle verdi colline alle pendici del massiccio del Grappa.
Monfumo, feudo dei Maltraverso e dei Castelli (o Da Castelli) ebbe un ruolo chiave nella storia medievale del Veneto. Nel XII secolo il suo territorio vide fiorire solidi fortilizi e, prima di finire nei possedimenti della Serenissima, fu teatro di dispute fra guelfi e ghibellini. Di quelle possenti fortezze l’unica traccia che rimane è nel blasone municipale sul quale campeggiano tre torri alla sommità di tre colli.
Il toponimo, composto dalle parole “monte” e “fumo”, pare discenda dal frequente addensarsi di nubi sulla sommità delle colline monfumesi. Un fenomeno tipico delle aree alpine e prealpine, un po’ ovunque oggetto di speditive previsioni meteorologiche da parte dei contadini.
Un’altra ipotesi rimanda a imprecisate esalazioni di aria calda che, dal terreno, avrebbero offuscato uno o più rilievi circostanti. Sarebbe interessante approfondire questa tesi e verificare se, nel territorio di Monfumo, esista o sia esistita una sorta di sorgente termale responsabile di queste misteriose nebbie.
La professoressa Luigina Fasoli (1905-1992), bassanese di nascita e insegnante di storia medievale all’Ateneo bolognese, ha elaborato una terza ipotesi ritenuta da alcuni poco verosimile. Il fumo in questione sarebbe quello acceso sulle torri di segnalazione collocate in prossimità dell’allora confine longobardo con funzione di allarme e difesa. La verità, qualunque essa sia, è destinata a rimane avvolta nelle spire di un fumo impenetrabile…
Per consolarci, avviamoci alla scoperta dei numerosi edifici storici e religiosi sorti sulle macerie dei manieri medievali. E passeggiando gustiamo una delle mele antiche salvate dalla definitiva scomparsa grazie a un lungimirante progetto elaborato dai produttori locali in collaborazione con l’Istituto Agrario di Bassano e Veneto Agricoltura. Piccoli ma saporiti, rustici e resistenti alle avversità, questi frutti antichi hanno nomi davvero poetici: pom dea Madona, pom dea rosetta, bella del bosco, pom de l’oio e rosa di Monfumo. Irresistibili!
(Autore: Marcello Marzani).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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