A Vittorio Veneto sembra che gli studi degli storici si siano concentrati soprattutto sulla storia Novecento, in particolare sulle due guerre mondiali, tralasciando un ricco patrimonio di conoscenze legate ad altri periodi che meritano di essere approfonditi.
In realtà non è così perché il ciclo di incontri promosso dal Circolo Vittoriese di ricerche storiche costituisce un’occasione preziosa per indagare altre epoche nelle quali il territorio di Vittorio Veneto ha saputo esprimere contenuti importanti che gli storici e gli archeologi hanno voluto approfondire e presentare a tutti gli appassionati.
Gli incontri culturali del venerdì del Circolo Vittoriese di ricerche storiche, infatti, hanno proposto un programma di conferenze e relazioni utili a conoscere e capire la storia di Vittorio Veneto, dalla Preistoria al Novecento.
Nel primo dei nove incontri, ospitati nella sala conferenze della biblioteca civica, si è parlato del periodo preromano e romano.
Le relazioni dei professori Carlo Mondini e Pier Giorgio Cesco Frare hanno avuto come focus la Preistoria dal Neanderthal all’età del rame mentre Giovanni Riviera, presidente del Gruppo Archeologico del Cenedese, ha parlato dell’età del bronzo, degli antichi veneti, dei celti e dei romani.
Il dottor Giorgio Arnosti, infine, ha illustrato la situazione archeologica, i siti e reperti.
“Quando parliamo dei primi uomini preistorici che hanno frequentato il territorio vittoriese – spiega l’appassionato di archeologia Carlo Mondini – dobbiamo pensare a popolazioni nomadi che si muovevano su ampi territori. Non si tratta di un’area circoscritta al puro centro di Vittorio Veneto ma parliamo di territori molto più vasti come l’Altopiano del Cansiglio dove sono stati fatti i ritrovamenti più antichi come i primi uomini di Neanderthal (Paleolitico Medio, periodo che va da 150 a 50 mila anni fa)”.
“Poi – prosegue il professore – sono state trovate delle tracce, grazie a scavi con l’Università di Ferrara e la Soprintendenza, di uomini della fine del Paleolitico Superiore (circa 12-13 mila anni fa). In seguito, gli scavi sono stati indirizzati verso un momento preistorico più recente come il Mesolitico (11500-7500 anni fa) e abbiamo trovato circa una ventina di siti di questo periodo. Successivamente arriviamo nel territorio di Vittorio Veneto, a Serravalle, con il Neolitico”.
“Qui – conclude – iniziano l’agricoltura, una forma di economia nuova, la pastorizia, l’allevamento e fioriscono tanti siti soprattutto nella fascia collinare. Si tratta di siti di grande importanza come quello di Tarzo di Colmaggiore che è stato scavato dalla
Soprintendenza che ha restituito oggetti di cultura materiale molto interessanti come selci, punte di freccia e ceramica”.
Lo scorso venerdì 14 febbraio 2020, per un San Valentino davvero alternativo, il circolo ha proposto un incontro con la dottoressa Silvia Tomasi, il dottor Giorgio Arnosti e Massimo Gusso per conoscere le usanze dei goti, dei longobardi e dei franchi che dominarono questo territorio durante il cosiddetto “Alto Medioevo”.
Il terzo incontro del 2020 si terrà venerdì 13 marzo con la mediazione dei professori Dario Canzian, dell’Università di Padova, di Massimo Della Giustina e dell’architetto Mauro Vedana.
Gli studiosi prenderanno in esame “Il periodo Pieno Medioevo” con accenni all’Impero, ai liberi comuni e alle signorie.
Il dottor Della Giustina approfondirà maggiormente la signoria dei Da Camino, famiglia che a Vittorio Veneto ha fatto la storia.
Grande la soddisfazione del presidente del Circolo Vittoriese di ricerche storiche, Silvia Della Coletta, per il successo dei primi incontri.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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