A pochi passi dalla parrocchiale di Ponte di Piave sorge il borgo Sottotreviso con al centro l’antico oratorio dell’Addolarata

A pochi passi dalla parrocchiale di Ponte di Piave sorge il borgo Sottotreviso con al centro l’antico oratorio dell’Addolarata

Dell’antica chiesa di S. Tommaso di Canterbury a Ponte di Piave, risalente nel primitivo impianto agli inizi del Quattrocento e poi rimaneggiata in epoca barocca, nulla rimane. La ricostruzione iniziò nel 1920 su progetto di Ottavio CabiatiAlberto Alpago-Novello e Giovanni Battista Schiratti. L’edifico, imponente, s’ispira allo stile romanico ed è a navata unica, coperta da un notevole soffitto a cassettoni. Gli affreschi, di grande qualità, sono opera di Carlo Donati.

Alla scoperta del borgo Sottotreviso con al centro l’antico oratorio dell’Addolarata – video di Luca Vecellio

In paese, precedente alla Grande Guerra, rimane il bell’oratorio della Madonna Addolorata nel borgo Sottotreviso, costruito nel XVI secolo sulle rovine dell’antica chiesa parrocchiale di Sant’Andrea di Barbarana, distrutta da una furiosa piena del Piave. L’oratorio è un fabbricato il cui aspetto e dimensioni attuali sono il risultato di innumerevoli ricostruzioni tra XVI e XIX secolo: in realtà anticamente era l’antichissima chiesa di Sant’Andrea di Barbarana, comunità che nei secoli scorsi (e fino al 1866) comprendeva parte dell’odierno comune di Ponte di Piave.

In seguito, con lo spostamento del Piave nel sito attuale, la chiesa (ormai trasformata in piccolo oratorio) si trovò nella parte sinistra e il borgo fu chiamato “Sottotreviso”, mantenendo così il ricordo della sua appartenenza al territorio posto verso il capoluogo della provincia.

Oggi l’oratorio si presenta nelle dimensioni di m 6×5,60, orientato con l’abside a est e un campanile a vela che svetta deciso emergendo nel paesaggio del borgo. Sul portale d’ingresso è ancora conservato lo stemma dell’abbazia di Monastier, da cui l’edificio già dipendeva. L’oratorio dell’Addolorata è da sempre oggetto di viva religiosità popolare. Il piccolo edificio, caro a tante generazioni, miracolosamente scampato alle distruzioni delle guerre, rimane sempre aperto al pubblico e viene curato a turno dagli abitanti del borgo. Al suo interno, oltre alla venerata immagine della Madonna, si conservano varie reliquie e numerosi ex-voto sono custoditi nella vetrinetta accanto all‘altare. La memoria della Beata Vergine Addolorata, che ricorre il 15 settembre, si celebra da tempo immemorabile con una solenne processione.

Entrando, sulla sinistra, si aprono le porte delle due piccole sacrestie. Sulla parete di fondo, a destra, rimane parte di un affresco datato al 1705: è quanto si conserva di una rappresentazione più grande che fungeva da sfondo per l’altare dell’oratorio primitivo, che era più piccolo dell’attuale. Vi sono rappresentati: la Madonna Addolorata con in grembo il Cristo deposto, del quale si sono conservate solo le gambe; di fianco, inginocchiata, la figura di San Giorgio, patrono della famosa abbazia veneziana nella quale, a partire dal 1479, erano confluiti con i loro beni, e quindi anche questo oratorio, i monaci di Monastier. Sullo sfondo dell’affresco la bella immagine di S. Andrea Apostolo, antico titolare della chiesa medievale sulle cui rovine fu edificato l’oratorio.

Al centro della parete una nicchia, per aprire la quale fu distrutto parte dell’affresco; in questa nicchia è collocata la statua della Madonna Addolorata, un delicato lavoro di intaglio realizzato attorno al 1950 dal maestro scultore Jakob Mussner di Ortisei in Tirolo. L’immagine sacra fu commissionata e donata alla chiesa dalle sorelle Maria e Adalgisa Davanzo. Nello stesso periodo, pur con le migliori intenzioni, il tetto in legno e tavelle venne sostituito da quello che si vede ancora oggi in cemento armato.

(Autore: Claudio Rorato).
(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata)
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