“Tu non sai quanti amici e persone dell’ambiente mi hanno chiesto cosa ci facessero i miei capelli bianchi sul podio in mezzo a quegli sbarbini che potrebbero essere miei figli!”. La forza di Enrico Tonon (nelle foto internationalkiteboarding.org) è la capacità di prendere lo sport con grande serietà agonistica, ma anche e soprattutto con lo spirito dell’uomo saggio che fa sport perché gli piace proprio. E così, a dispetto di un’età che non è più verdissima, continua a togliersi tante belle soddisfazioni. L’ultima del 2018 è stata la vittoria del titolo italiano di kite foil nella categoria Grand Master – un windsurf trainato da vele tipo quelle dei parapendii, letteralmente volando sull’acqua su tavole con una particolare pinna -, piazzandosi al contempo terzo nella classifica assoluta.
A cinquantadue anni suonati, uno studio di dentista da portare avanti a Vittorio Veneto, Enrico Tonon riesce a ritagliarsi il tempo per gli allenamenti aerobici (di corsa su per il Monte Altare o nella palestrina di papà Guido, professore cenedese che ha insegnato educazione fisica a generazioni di vittoriesi) e in acqua (quando la temperatura lo concede, a Santa Croce) e per le trasferte per le gare. E’ abituato a cogliere dei bei risultati nella sua categoria, ma in quella assoluta no, non ci era ancora mai arrivato. E un piazzamento così, tra giovanottoni tutto muscoli che si dedicano quasi da professionisti allo sport, non arriva per caso.
Il salto di qualità è arrivato qualche anno fa, quando papà Guido vedendo un video di una gara di Enrico, gli ha suggerito una postura diversa sulla tavola, per fare meno sforzo con le gambe, e quindi pagare meno in termini di acido lattico. Poi col tempo Enrico si è procurato anche l’attrezzatura giusta. E i risultati sono cominciati ad arrivare. “Finalmente ho trovato l’attrezzatura performante. Da qualche mese ho la nuova tavola, comprata (usata, sia chiaro!) dal mitico produttore di San Francisco che rifornisce tutti i professionisti del mondo; e poi mi è arrivata anche la nuova vela, che realizzano in Thailandia dopo aver effettuato i test in nuova Zelanda. Un materiale particolare, che viene sviluppato per i parapendii: ho scritto al produttore, elencando un po’ di miei risultati, e mi ha dato le vele ad un prezzo scontato, una specie di sponsorizzazione: incredibile!”.
In realtà, anche i suoi avversari, specialmente nelle gare all’estero (dove comunque Tonon finisce spesso sul podio nelle classifiche Gran Master), hanno da sempre materiali super. “Vero – spiega – Ma bisogna lavorare di esperienza, e avere un pizzico di fortuna. Quando ci sono vento forte e onde alte, è impossibile battere la forza dei ventenni. Ma quando sono condizioni più “normali” si può combattere con l’esperienza di regata e la tattica: se vedi bene le raffiche di vento, rischi le linee e sfiori le boe, risparmi tempo ed energia. I giovani, con la loro esuberanza, magari agiscono più d’istinto, che in gare lunghe non sempre paga. E poi bisogna prepararsi bene: per esempio, prima dell’ultima gara ero l’unico che faceva un riscaldamento tipo atletica leggera (anche questo, un insegnamento di papà Guido, che in gioventù si è tolto belle soddisfazioni nel decathlon, ndr), con un’ora di stretching prima di entrare in acqua… E questo poi serve…”.
Come sei arrivato a questo titolo italiano? “Il campionato è stato assegnato dopo tre prove – racconta Tonon – A Rimini, a ottobre con la prova finale della Coppa del Mondo a Cagliari, e a novembre a Pietrasanta, in Toscana. Il maltempo ci ha costretti ad una gara ridotta a un giorno soltanto e con tre sole manches, senza scarti, con un vento leggero. Ideale, per me, perché sembrava di essere a Santa Croce, e così mi sono messo dietro anche junior e master (che sono i veterani più giovani, ndr)”.
In realtà la condizione era buona già a ottobre, quando Tonon si era piazzato terzo assoluto tra i Gran Master in Coppa del Mondo. “Sì, mi ero piazzato ventiquattresimo assoluto, ma almeno i primi venti sono professionisti con almeno 25 anni meno di me… quindi, una bella soddisfazione!”.
Ora è già tempo di pensare alla stagione 2019. Di fronte a questa domanda, Tonon glissa sempre, sorridendo sornione sotto i baffi (che non ha!), e tirando in ballo l’età. “Il tempo passa, vedremo come starò”. Poi però ci pensa un po’ su, e l’occhio si accende: “In Italia ci saranno diverse regate interessanti. I mondiali dovrebbero essere qui vicino, in Francia. E la prima gara di Coppa del mondo è il 14 febbraio ad Abu Dhabi, dove saranno presenti tutti i migliori per testare in nuovi materiali e la propria condizione. Sarebbe bello esserci”. Scommettiamo?
(Fonte: Fulvio Fioretti con la collaborazione di Alessandro Toffoli © Qdpnews.it).
(Foto: internationalkiteboarding.org).
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