A Vidor germoglia l’Orto del Pane, un catalogo di cereali per riscoprire la millenaria storia della panificazione dal seme alla tavola

Quante storie e quanta sapienza ci sono in una fragrante fetta di pane? A cominciare dal seme, che genera grano e frumento, fino alla farina che finisce nell’impasto del fornaio, c’è una filiera dalla storia millenaria raccontata dall’Orto del Pane coltivato nel piazzale di “Aries Pasteria” a Vidor.

In tante piccole porzioni di terra, una accanto all’altra, è stata creata una galleria dei cereali, storici e antichi, che un tempo sfamavano le genti della pianura e della Pedemontana trevigiana.

Dalla Spelta al Gentil Rosso, dal Saraceno al frumento San Pastore, le sementi  di una ventina di varietà cerealicole sono state messe a dimora con l’intento di far riscoprire ai visitatori, in particolare le scolaresche, quali spighe ci sono all’origine del pane artigianale (e degli altri prodotti dell’arte bianca) che la famiglia Dal Piccol sforna da oltre quarant’anni. Alcune delle varietà reintrodotte erano in disuso da anni (vedi il frumento Piave), le sementi sono state recuperate grazie alle ricerche degli istituti agrari.

Per creare l’Orto del Pane sono scese in campo diverse competenze: Danilo Gasparini e Riccardo Gasparini hanno curato il progetto e la consulenza storica; Leonardo Visentin ha seguito la parte agronomica. Inoltre, hanno collaborato l’istituto agrario “Domenico Sartor”, la Scuola forestale agraria delle Dolomiti di Feltre, Slow Food Altamarca Trevigiana, Comune di Vidor, Molino Rachello, Naturasì, Lombrìnico e Possamai macchine agricole.

Tra le coltivazioni c’è anche una minuscola risaia, in cui sono spuntate le piantine del Carnaroli raccolto all’inizio di ottobre, nel corso di una festa in cui è stato degustato anche il saké made in Veneto, bevanda alcolica derivata dalla fermentazione del riso. Alla metà di novembre è stato il momento della semina delle colture invernali: frumenti Piave, Senatore Cappelli, Verna, San Pastore, Gentil Rosso, Grano del Miracolo e Miscuglio Evolutivo, il Farro Monococco e il Farro Dicocco, l’orzo di Agordo e il Tritordeum. Quest’ultimo è un nuovo tipo di cereale naturale che nasce dalla combinazione di un grano duro (Triticum durum) con un tipo di orzo selvatico (Hordeum chilense) proveniente dal Cile e dall’Argentina.

“L’idea dell’Orto del Pane è nata per avvicinare le persone, in particolare i bambini delle scuole che vengono in visita, alla conoscenza di quelli che chiamiamo cereali antichi, o comunque più o meno antichi visto che l’origine del Senatore Cappelli risale al 1910, andati in disuso per l’aumento della coltivazione degli ibridi” spiega Riccardo Gasparini, impegnato anche nelle attività di Slow Food, “Non è stato facile trovare le sementi biologiche, ma ci siamo riusciti con la collaborazione degli istituti agrari. Poi abbiamo proposto le varie fasi della coltivazione  con la semina, il raccolto, la mietitura, la trebbiatura a mano, la battitura delle spighe e la macinatura a pietra, il metodo più antico per ottenere le farine. Tutto per far capire la millenaria civiltà del pane“.

Andro Dal Piccol è un altro dei “custodi” dell’Orto del Pane, erede di una famiglia che ha sempre messo le mani in pasta. Dal nonno Nino che consegnava il pane con la bici, partendo dal forno di Cornuda, allo zio che durante la guerra preparava il pane nel lager di Dresda dove era internato. Ma prima ancora c’era la bisnonna Maddalena dal Castel che era una valente cuoca, chiamata a cucinare nelle case quando c’erano ricorrenze speciali. “Mio papà Franco a metà degli anni Settanta ha ripreso la passione di suo padre Nino, ed ha cominciato ad interessarsi di agricoltura e di alimentazione biologica quaranta anni fa, quando ancora questo concetto non era così diffuso” racconta Andro. Franco Dal Piccol ha contribuito alla fondazione di una piccola cooperativa di prodotti biologici “Ariele”.

Lo faceva come secondo lavoro, era un hobby, perché lavorava in una fabbrica” continua il figlio, che oggi conduce “Aries Pasteria”, frutto dell’intuizione del genitore. Il laboratorio artigianale è stato fondato nel 1985 per volontà di Franco Dal Piccol, che prima aveva creato l’associazione culturale “El Levà”, uno dei primi negozi bio in Italia.

Per rifornire il punto vendita di prodotti da forno, Franco riprese in mano la pala della tradizione familiare di panificatori. Restaurò un antico forno a legna sulla strada tra Col San Martino e Moriago, cominciando a sperimentare un metodo di lievitazione che in quegli anni non si usava più: la pasta madre. Oggi “Aries Pastiera” usa materie prima da agricoltura biologica certificata, impiegando cereali della propria filiera per sfornare numerosi tipi di pane, biscotti, pizze, dolci e prodotti per le feste.

(Fonte: Cristiana Sparvoli© Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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