Buongiorno e benvenuti, io sono Pierantonio Polloni (www.dottorpolloni.it) e sono uno psicologo corporeo e questa è psicologia pratica una rubrica che riflette sul proprio benessere personale e la realtà quotidiana. L’argomento di oggi è: Quali bisogni guidano la tua vita?
I nostri bisogni si manifestano in ogni ambito della vita. Quanto la celeberrima Pretty Woman chiede all’ usciere dell’hotel di insegnarle a mangiare sta manifestando un bisogno comportamentale. Quando il bambino si sveglia di notte e chiede alla mamma perchè la maestra esige silenzio durante il disegno sta cercando risposta ad un bisogno cognitivo. Altre volte il bisogno è emotivo, corporeo, inconscio oppure spirituale e di bellezza. Quando agisci, a quale bisogno stai dando risposta? Si dice: lavorare per bisogno, nel momento del bisogno non trovi nessuno che ti aiuta, limitare i propri bisogni, spendere più del bisogno, andare a fare i propri bisogni: insomma il bisogno delle persone è qualcosa a cui obbedire. I bisogni umani hanno un movimento specifico: avanzano dalle retrovie, cercano soddisfazione ed appena trovata si ritirano lasciando spazio al bisogno successivo. Spesso le coppie non si accorgono che i loro bisogni cambiano. Inizialmente c’è il bisogno di stabilità ed una volta raggiunto emerge quello di creatività o libertà che le incasina. Cosa hai sempre desiderato a cui nessuno ha mai risposto? Avete avuto genitori con così tanto spazio interiore da accogliere tutti i vostri bisogni? Hanno rispettato il vostro desiderio di dormire o di non farlo? Vi hanno educato almeno secondo il principio: assaggia? Erano consapevoli che siete dotati di una sessualità? La mamma che risponde al bimbo che vuole vedere una donna nuda: “Prega!” Avete potuto vestirvi come volevate, con quei colori, un certo stile, i tatuaggi o i piercing? Se rispondi al bisogno che sta bussando poi un altro potrà bussare. A me piace l’idea che i miei pazienti possano fare colazione con la marmellata al gusto che piace loro affinché sperimentino il permesso di avere i propri gusti, i propri valori: che tipo di esperienze interiori vi regalate? A volte capitano esperienze secondo cui iniziamo a pensare che sentire, avere o perseguire certi bisogni equivalga a non essere Ok.
Cosa accade quando una persona sente un bisogno che non riceve risposta? Ha inizio il ciclo del malessere che inizialmente è rappresentato da comportamenti di adattamento in fase cronica rappresenta comportamenti patologici. Ad esempio ci sono persone che senza saperlo scelgono di non esprimere più i loro bisogni con comandamenti interiori del tipo: “Tanto non serve a nulla”. Altre persone invece temono che se esprimeranno il proprio bisogno, ci saranno conseguenze, loro ma anche altri staranno male, pertanto concludono con quella che io chiamo: la tragedia delle tragedie.
La tragedia delle tragedie è rappresentata da quelle persone che non manifestano più alcun desiderio, fanno il deserto e lo chiamano pace. La parola desiderio deriva dal latino de-sidera e significa ciò che ha a che fare con le stelle. Quando i grandi condottieri di un tempo navigavano rotte inesplorate, si orientavano proprio grazie alle sidera cioè le stelle. Quando esprimiamo un qualcosa che speriamo avvenga guardiamo in alto verso le stelle ed anche il sommo poeta, Dante Alighieri, chiude le tre cantiche della Divina Commedia con la parola stelle. L’ultimo verso dell’Inferno recita: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, l’ultimo del Purgatorio: “Puro e disposto a salire a le stelle” e la chiusa del Paradiso:” L’Amor che move il sole e l’altre stelle”. Questi astri sono dunque strettamente connessi all’uomo ed al suo anelito verso le stelle cioè al suo desiderare, infinito, costante che si rinnova soddisfazione dopo soddisfazione. La persona non può non desiderare altrimenti non vibra più, non sente più il gusto della vita.
Vi sono diverse strade che le persone percorrono che conducono all’annullamento del desiderio:
- Osservare una serie di regole come soddisfazione del bisogno principale. Laddove è primaria la regola, le persone faticano ad amare: quando tornavi a casa, prima di ricevere un ciao tesoro ti dicevano togliti le scarpe che ho pulito?
- Dove la forma è primaria, si perde l’essenza. E’ l’ora della merenda e ti preparavano la tua preferita: ma ti hanno mai domandato quale fosse la tua merenda preferita?
- Compiacere a tutti i costi. Si porta a termine ciò che si inizia e magari hai vissuto finendo le cose iniziate per volontà di altri anche se non facevano per te?
- Impegno massimo: se fai una cosa bisogna farla bene. La stragrande maggioranza delle cose nella vita basta farle non serve che siano fatte a perfezione.
Per concludere riepiloghiamo le domande più importanti utili per noi stessi ed i nostri figli:
- Quando agisci, a quale bisogno stai dando risposta?
- Cosa hai sempre desiderato a cui nessuno ha mai risposto?
- Che tipo di esperienze interiori ti regali o con quale frequenza?
- Le regole vengono prima dei sentimenti?
- E’ primaria la figura esterna oppure l’essenza?
- Compiaci spesso rinunciando ai tuoi desideri?
- Ti impegni sempre al massimo e ti manca il tempo per quello che ami?
Molto bene per oggi abbiamo concluso, ci vediamo al prossimo appuntamento, ciao!
(Foto e video: Dottor Pierantonio Polloni psicologo corporeo).
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