Dislessia e disturbi cognitivi nell’infanzia, lo specialista Carlo Perissinotto assicura: “Si possono correggere o eliminare in modo non invasivo”

Sui disturbi cognitivi e dell’apprendimento si è scritto e detto molto. Anche la filmografia da tempo affronta queste problematiche che colpiscono fin dall’età infantile e che, fino a qualche decennio fa, erano considerate “malattie mentali” incurabili.

Tuttavia spesso, come ci spiega un esperto in materia, il dottor Carlo Perissinotto di Treviso, questi disturbi hanno un’unica origine, la Dis-percezione.  

Ovvero la ricezione degli stimoli provenienti dall’esterno non è corretta. Ci sono diversi i tipi di dispercezione, noi ci occupiamo di quella visiva e uditiva. Gli effetti più comuni della dispercezione visiva sono i disturbi specifici dell’apprendimento, o Dsa (che coinvolgono l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo). Il più comune è quello della dislessia che è soltanto un sintomo della dispercezione, e non una “malattia”.

“Il mio interesse e gli studi di approfondimento nell’ambito della dispercezione – spiega il dottor Perissinotto – sono iniziati negli anni ’90. Nel corso della mia attività di medico specialista in odontoiatra ed ortognatodonzia ho avuto occasione di riscontrare, dopo aver sistemato perfettamente l’occlusione dentale, che alcuni pazienti continuavano a soffrire degli stessi disturbi per i quali i colleghi li avevano inviati al mio studio”.

“Da qui – prosegue – nacque in me la necessità di ampliare il campo di conoscenze e terapie, iniziando a collaborare con altri professionisti: fisiatri, fisioterapisti, insegnanti, logopedisti, oculisti, omeopati, ortopedici, ortottisti, osteopati, otorino-laringoiatri, podologi, psicomotricisti, rieducatori della scrittura, tecnici ortopedici, maturando conoscenze professionali trasversali che sono alla base del successo delle mie terapie”.

Regolando gli organi di informazione possiamo trasformare la Dis-percezione in percezione corretta.

Si può ridurre o addirittura far scomparire sintomi un tempo ritenuti incurabili come la dislessia, così come la disgrafia, la disortografia e la disprassia.

Quali sono i campanelli d’allarme che un genitore può osservare fin dai primi anni di vita del proprio figlio?

“Bambini che fin dall’asilo – spiega il Dottor Perissinotto – rispetto ai coetanei non si muovono bene, sono impacciati, non corrono bene, a tavola rovesciano le cose, quando disegnano schiacciano molto sul foglio rompendo la punta delle matite. Sono tutti segnali molto importanti. Gli esami a cui li sottopongo non sono invasivi né dolorosi né soprattutto viene data alcuna valutazione negativa.  Se dai 3 ai 5 anni si intercettano già questi bambini riusciamo a mandarli a scuola senza i problemi che poi rischiano di diventare un dramma per lui e la famiglia”.

Nel caso della Dis-percezione visiva gli occhi non vedono la stessa cosa nello stesso momento.

Attraverso occhiali individuali con prismi percettivi attivi viene corretto il problema visivo. Si agisce di conseguenza anche sugli effetti che portano il bambino ad avere atteggiamenti posturali anomali (come un avvicinamento eccessivo ed inclinato sul foglio su cui si sta scrivendo) che inevitabilmente influiranno sulla grafia che diviene Dis-grafia. Si corregge anche l’atteggiamento che io chiamo “scoliosi da studio “.

Parliamo ora di Qualità uditiva e non solo di senso dell’ udito. Si può oggi intervenire, con una riprogrammazione neurosensoriale, anche sulla dispercezione uditiva. Questa determina disacusia (sento distorto) o iperacusia (sento troppo).

Osservando una classe all’aperto – ci spiega il Dott Perissinotto – al passaggio di una motocicletta, su trenta bambini potremmo osservarne due che si portano le mani alle orecchie, questi due sono iperacusici. Gli effetti possono essere anche molto dolorosi ed influenzare il suo comportamento. Intendo quei bambini che si isolano durante la ricreazione o a cui non piace andare alle feste, alle giostre o al carnevale o sentire la banda che suona. In casa evitano aspirapolvere, frullatore, lo sciacquone, il fratellino che piange, la tv alta, le persone cha parlano tutte insieme, etc. Il frastuono per loro è fastidioso o addirittura doloroso, quindi spesso è un problema di iperacusia e non come si è sempre ritenuto un problema comportamentale o peggio ancora caratteriale”.

Nei prossimi servizi vedremo come sulla dispercezione che, se non curata, può avere nel tempo conseguenze anche gravi sul nostro fisico, si può intervenire anche in età adulta.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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