È una scommessa vinta quella dell’azienda Nonno Andrea di Villorba, guidata da Paolo Manzan, che ha proposto un vero e proprio Villaggio di zucche, meta di grandi e piccini, ma soprattutto di tanti curiosi, con l’arrivo di Halloween.
Nonostante si tratti di una tradizione non italiana ma importata dall’estero, Halloween è entrato sempre di più nel nostro calendario, specie dei bimbi e, soprattutto in questo periodo ancora segnato dalla pandemia, è divenuto quasi un pretesto per poter dimenticare, anche solo per un attimo, l’emergenza sanitaria non conclusa e vivere un momento di spensieratezza.
Di conseguenza, coloro che credono che si debba volare in America per poter vedere uno spazio interamente dedicato alle zucche da intagliare per la serata di oggi dovranno ricredersi: zucche, tante zucche, anche bianche e addirittura un esemplare da 500 chilogrammi, sono in bella mostra da Nonno Andrea, divenendo gli elementi fondanti di simpatici manichini posti ad accogliere i visitatori, a fianco di balle di fieno ridenti.
In realtà, come ha spiegato il titolare Paolo Manzan, l’idea non era direttamente collegata ad Halloween: il primo obiettivo era infatti quello di esporre, e di conseguenza vendere, le zucche coltivate dall’azienda agricola, ovvero uno dei prodotti del territorio.
Un’idea, quello del villaggio con le sue gallerie di zucche in bella mostra, pertanto, che si è sviluppata e ha visto un suo perfezionamento nel corso di 4-5 anni, prendendo spunto anche dalle manifestazioni estere. Il risultato è uno scenario “instagrammabile”, come lo ha definito il titolare dell’azienda.
Del resto lo spazio di Nonno Andrea può essere considerato come un piccolo villaggio: oltre alla parte dedicata alla coltivazione biologica dei 60 ettari di terreno, c’è un piccolo mercato al coperto per la vendita dei prodotti, un agriturismo con un menù in linea con i prodotti stessi di stagione per colazioni, pranzi e spuntini, e spazi dedicati ai giochi di un tempo per l’infanzia.
In tutto ciò, inoltre, l’azienda supporta progetti di carattere solidale, come quello in collaborazione con Borgoluce per la Fondazione Oltre il labirinto onlus (qui l’articolo ).
Una formula che risulta molto apprezzata dal pubblico: negli spazi, infatti, si vedono coppie e diverse famiglie oppure è la meta scelta da comitive di amici per trascorrere in maniera diversa un po’ di tempo assieme.
Come ha spiegato Paolo Manzan il problema è proprio questo, ovvero gestire tutte le richieste e le visite da parte del pubblico, tanto che per le giornate di ieri, sabato 30 ottobre, e di oggi l’accesso avviene su prenotazione. Prenotazioni ovviamente andate esaurite in pochissimo tempo, toccando finora un volume di migliaia di persone.
(Fonte: Arianna Ceschin© Qdpnews.it)
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