La storia dei buoi della Melania, la contadina che trainava i carri da Sant’Anna a Colfosco impressa nella scultura di Pietro Stefan

In fondo al vialetto che conduce all’ingresso del ristorante “Antico Podere dei Conti” una grossa pietra scolpita ci ricorda la storia di una donna di nome Melania che, non fosse per quest’opera dello scultore di Collalto Pietro Stefan, sarebbe già piombata nel dimenticatoio, così come molte altre storie tramandate oralmente di cui non esistono testimonianze scritte né tanto meno fotografiche. 

Osservando da vicino la roccia biancastra si noteranno i profili di due possenti buoi rivolti verso una figura femminile che tende un giogo alle sue bestie. Questa signora si chiamava Melania, era originaria di Collalto, e negli anni Cinquanta viveva proprio nell’edificio che ora ospita il ristorante di Carlo Padoin, in località Sant’Anna. Allora l’attuale via Mercatelli non era come la conosciamo oggi, era una strada di campagna priva di traffico, immersa in un paesaggio rurale inviolato. 

Melania apparteneva ad una famiglia di mezzadri dei Collalto e per “tirare avanti” aveva aguzzato l’ingegno sfruttando i suoi due fedelissimi buoi, che appena la vedevano porgevano il collo alla padrona, che li aggiogava con grande disinvoltura. I contadini e i manovali che raccoglievano ghiaia e sassi da calce dal Piave, sapevano che potevano contare su di lei per trasportare i pesanti carichi lungo la salita che da Sant’Anna va verso Colfosco. In cambio di poche lire la donna chiamava le sue bestie, che, in quattro e quattr’otto, trainavano i il carro fino in cima alla salita (grossomodo dove oggi si trova l’osteria “Ciao Bei”). 

Pietro Stefan, scultore di Collalto, se la ricorda bene la Melania, fin dai tempi delle scorribande infantili tra il Piave e la campagna attorno alla chiesetta di Sant’Anna

“Quando Carlo (Padoin ndr) nel 2010 mi commissionò una scultura da installare all’ingresso del ristorante – racconta Stefan – voleva che scolpissi un soggetto rappresentativo del luogo. Il pensiero è ricaduto subito su quella donna che tanto mi colpì quando ero piccolo. Con gli amici facevamo il giro delle stalle della zona, fra cui quella della Melania, che viveva nel caseggiato accanto. Era una donna forte, inseparabile dalle sue due bestie, e apparteneva ad una famiglia molto numerosa. Non ho immagini dell’epoca che la ritraggono, quel che ricordo di lei l’ho impresso in un bozzetto, che poi ha preso la forma di una scultura”. 

Una targhetta in bronzo ai piedi della scultura recita questi versi poetici di Nerio De Carlo, realizzati con il contributo del Comitato Imprenditori Veneti Piave 2000: “Nella civiltà contadina le cose duravano e l’osteria era l’anticamera della poesia“. 

(Fonte: Rossana Santolin © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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