Nelle vene del 25enne Pietro Botteon scorre una passione che lo porta ad essere un ragazzo fuori dall’ordinario: l’amore per il restauro.
Ma Pietro non restaura mobili o oggetti come i genitori: lui è dedito alle auto d’epoca.
Questi gioielli arrivano nella sua officina di Susegana principalmente dalle campagne dell’Inghilterra, completamente rovinati dal tempo, ed escono in condizioni perfette.
I genitori lavorano da sempre nel settore del restauro di mobili e questo gli ha permesso, fin da giovane, di apprendere quanti più segreti possibili per portare avanti questo antico mestiere, fatto di pazienza certosina, creatività e una buona dose di manualità.
Con il passare degli anni per Pietro i mobili hanno lasciato il posto a Vespe e auto, mentre il garage si è lentamente trasformato in una vera e propria officina: “Questo progetto è nato realmente un anno e mezzo fa – spiega il giovane -, dopo molte ricerche per trovare il luogo e l’attrezzatura che mi permettessero di realizzare il mio sogno”.
Il restauro è una vera e propria arte, ma nel caso delle automobili richiede anche una profonda conoscenza della meccanica, cosa che Pietro ha sviluppato nel corso degli anni grazie alla sua tenacia e curiosità.
Quando le auto arrivano a Susegana, inizia il delicato processo di “ringiovanimento”: la tappezzeria e la vernice esterna vengono rimosse, mentre gli interni vengono smontati e restaurati a parte.
“Per il momento – dice Pietro – ci facciamo aiutare da un tappezziere e da un meccanico, ma il nostro obbiettivo è riuscire a fare tutto qui”.
I tempi del restauro non sono standard, dipendono molto dalle richieste del cliente: c’è chi preferisce avere una macchina solamente “rinfrescata”, mantenendola più originale possibile e chi, invece, la vuole in condizioni migliori dell’uscita di fabbrica dell’epoca, nonostante molto spesso abbiano più valore le auto che mantengono i segni del tempo.
Carta vetrata, martelli e smerigliatrici nell’officina di Susegana sono spesso accompagnate da inventiva e creatività, non sempre al servizio del cliente.
Il restauro preferito da Pietro, infatti, è quello legato a un progetto personale che segna l’inizio delle sue aspettative future: la realizzazione della replica di una 500 “spiaggina”.
La macchina, fortemente voluta da Agnelli, è stato per molti anni lo status symbol delle vacanze estive delle ricche famiglie italiane. Realizzata sul pianale e sulla meccanica della 500 classica, oltre ad essere una delle auto più fotografate della storia, negli anni è diventata il sogno di moltissimi collezionisti e appassionati.
Di fatto la produzione limitata, la sua storia e il mito della “vettura italiana”, oltre a far registrate quotazioni da record in tutte le aste mondiali, ha creato un vero e proprio mercato parallelo di repliche.
“In questo caso prendiamo la scocca di una 500 d’epoca – racconta Pietro – togliamo la parte superiore e le portiere rinforzandola con dei tubi per evitare problemi strutturali, poi la verniciamo e cerchiamo di completarla con pezzi originali”.
Per Pietro Botteon il futuro della sua azienda punta alla realizzazione di progetti simili a quello della “spiaggina” con l’obiettivo di venderli poi alle fiere del settore, ma rappresenta anche il futuro della nostra società.
L’idea di recuperare oggetti e tradizioni del passato, adattandoli alla tecnologia del presente, permette di dare una nuova chance alla storia e di restituire la vita alle vetture che hanno reso grande l’industria automobilistica italiana.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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