“Non dobbiamo vergognarci della nostra fede, ce lo ha insegnato con il suo esempio Benedetto XVI”: con queste parole il maestro Carlo Balljana, lo “Scultore del Vento e dei Papi”, ha voluto ricordare la figura del “papa emerito”, tornato alla Casa del Padre lo scorso 31 dicembre.
Balljana, che nella sua vita ha sempre avuto un rapporto di collaborazione professionale con il Vaticano, ha incontrato più volte Benedetto XVI e non ha mai nascosto la sua ammirazione per la sua figura umana e religiosa.
“Ho avuto la fortuna di conoscerlo in Vaticano – spiega Balljana -, ma ancor di più a Istanbul, in Turchia, quando ha inaugurato il monumento dedicato a Papa Giovanni XXIII, che è stato collocato davanti alla basilica di Sant’Antonio di Padova. In quell’occasione, visto che tre mesi dopo avrebbe compiuto 80 anni, gli avevo chiesto se potevo fargli un busto. Lui mi ha detto: ‘Ma come mi farebbe? Sorridente?’. Io gli ho risposto di sì perché un papa non deve essere ritratto necessariamente serio. Dopo tre mesi, ci siamo incontrati in Vaticano per la consegna del busto”.
“Lui mi ha ringraziato immensamente – continua -, dicendo di non meritare una cosa del genere. Per me e per molti credenti è stato un papa che ha saputo dare la religiosità alla Chiesa. Forse qualcuno ha detto che è stato troppo ‘esagerato’ ma io non penso questo. Lui si è ritirato perché sapeva che il peso di un papa era molto grave e importante. Ha meditato e ha scritto dei libri che non sono mai stati pubblicati per ragioni di ‘etica religiosa’ anche nei confronti di papa Francesco. È stato un grande pontefice, era silenzioso ma sapeva farsi capire dalle persone”.
Riflettendo sulla situazione della Chiesa in questo particolare momento storico, Balljana ha sottolineato che ora questa istituzione religiosa millenaria avrebbe bisogno di alcuni cambiamenti.
“Non parlo di cambiamenti esterni – spiega -, ma di quelli interiori e di come pensare la religione. Non bisogna vergognarsi della propria fede, io non l’ho mai fatto. Rispetto tutte le religioni ma pretendo che anche gli altri facciano lo stesso con la mia. Credo che Benedetto XVI ci abbia aiutato a capire meglio proprio questo aspetto del nostro approccio al Cristianesimo”.
Per lui il predecessore di papa Bergoglio non ha mai “svenduto la fede cristiana” cedendo su qualche valore per accontentare gli altri, difendendola invece anche a costo di apparire troppo rigido e distaccato.
Un monito per chi ora, pur professandosi cristiano, sembra quasi aver paura di professare la propria fede, temendo giudizi, critiche e commenti da parte di chi segue un’altra religione o di chi non ne segue nessuna.
Balljana ha scolpito per Joseph Ratzinger anche un crocifisso e delle medaglie commemorative per la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney nel 2008, oltre alle medaglie ufficiali della visita papale ad Istanbul nel 2006.
Benedetto XVI ha apprezzato molto anche il reliquiario in bronzo dorato e argentato, realizzato sempre dallo scultore di Sernaglia della Battaglia, che conteneva il “Sangue di San Giovanni Paolo II”, un’opera portata a Rio de Janeiro in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2013.
Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it)
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