Nonostante la posizione in un’area oramai prettamente commerciale a San Fior, Villa Liccer è riuscita a conservare la propria bellezza, grazie anche ai restauri conservativi che sono stati eseguiti all’esterno, negli spazi del giardino con il recupero di un gelso oramai pericolante, e gli interni sapientemente valorizzati.
Una storia, quella dell’edificio, che riesce a perpetuarsi grazie alla sinergia tra Comune e le attività che sorgono all’interno della struttura, i cui titolari hanno espresso piena consapevolezza del luogo privilegiato in cui ogni giorno hanno l’opportunità di lavorare.
E il primo capitolo di questa storia che è destinata a vedere scritte altre e nuove pagine in futuro, è stato già presentato lo scorso 17 settembre, dato in cui si è svolta la presentazione del volume dedicato al complesso storico, ma anche occasione per ricordare gli anni passati della villa, fatti del lavoro e della convivialità delle famiglie che lì vivevano, ovvero i Tomasella e i Dal Mas (leggi l’articolo).
Passando per il corpo centrale della villa, dove sorge lo studio di architettura D-recta, ed esplorando i vari studi ricavati, è possibile notare gli affreschi ancora visibili, gli stucchi e gli antichi segni delle testiere del letto, mentre è evidente il recupero degli spazi in altezza, con una scala in legno che ben abbina la modernità al gusto del passato.
All’ingresso è stata esposta una foto della villa prima del restauro, a testimonianza del lavoro che è stato compiuto, segno di un prezioso connubio tra passato, presente e futuro, come spiegato da Stefano Donadel: “Siamo arrivati nel 2011 ed è stata una scommessa quella, da un lato, di una bonifica ambientale di un’area compromessa e dall’altro la visione di un luogo meraviglioso come è quello della villa”, ha spiegato, sottolineando l’obiettivo perseguito di dare un aspetto finale che fosse anche innovativo (pur mantenendo la “dignità storica” del luogo), grazie alla “sinergia tra privato e amministrazione”.
Del resto, lo stesso Diego Zanin, assessore ai Lavori pubblici per il Comune di San Fior, ha riferito che nel 2019, anno di insediamento dell’amministrazione attuale, il tema di Villa Liccer è stato uno dei primi affrontati: “Volevamo dare un respiro più ampio alla villa, una centralità per obiettivi successivi”, ha affermato, citando i lavori fatti al verde esterno (che in futuro sarà soggetto a un ampliamento), alla recinzione, al percorso di accesso, mentre ora sono in atto delle riflessioni per il recupero e il restauro dell’antica chiesetta adiacente di San Giovanni, destinata ad eventi sociali e di comunità.
In passato, proprio nella chiesetta era abitudine per la popolazione celebrare i solstizi d’inverno e d’estate, ovvero il cambio della luce e della sua influenza sul terreno, oltre che essere il luogo dove si incontravano tutti i Comuni limitrofi in processioni organizzate per invocare la pioggia.
Oltre a D-recta, Villa Liccer ospita gli studi legali Trubian e Florian e dell’avvocato Granzotto, l’Autoparco Trasportatori Sanfiorese, lo studio di marketing e comunicazione Olojin, i quali hanno tutti mantenuto, nel processo di restauro, degli elementi tali da ricordare il passato della villa, con travi a vista ed elementi murari riconoscibili.
Se da un lato Giancarlo Tomasi dell’Autoparco ha conservato appeso all’ingresso la foto che ricorda la decisione nel 1998 di insediarsi nell’edificio storico, dall’altro i due studi legali hanno rimarcato la possibilità di godere di spazi comuni fuori dall’ordinario. Stefano Notturno di Olojin, da parte sua, ha dimostrato l’attaccamento soprattutto all’aspetto degli spazi esterni della villa, riproponendo nel suo studio dei tronchi di betulle che richiamassero la visione passata del giardino.
“Siamo arrivati qui 8 anni fa: dove siamo noi un tempo c’era una stalla per le vacche, mentre a lato un’altra per i cavalli – ha narrato Stefano Notturno – Diciamo che la nostra era la parte più viva dove, specialmente durante il Secondo conflitto mondiale, si svolgevano momenti di preghiera e di condivisione”. Dal piano terra, una scala conduce a quello superiore, dove un tempo si trovava il fienile: ora sono state sistemate le postazioni dei dipendenti, ma sono ancora visibili sulle murature le antiche finestrelle per l’essicazione del fieno.
Un edificio, quindi, quello di Villa Liccer che ha mantenuto intatto un cospicuo patrimonio storico e di aneddoti: del resto, lo stesso assessore all’Ambiente Luigi Tonetto, accompagnando Qdpnews.it nel suo tour alla villa, non ha potuto non ricordare le canalette contenenti i gamberi e il pescheto che faceva da cornice all’edificio.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it