“In molti mi chiedono perché ho investito qui, a Covolo di Pederobba. Beh, perché la ghiacciaia era qui, non altrove”. Comincia così il racconto del ristorante dall’aspetto probabilmente più originale della Destra Piave, isolato e lussuoso, avveniristico ma ricco di storia, immerso nella natura ma a poche centinaia di metri dalla Feltrina: un locale (ma anche qualcosa in più) pensato per stupire e riportare l’ospite in una dimensione che trascende dal paesaggio tradizionale pederobbese, pur senza perdere la veduta sul Cesen, sul Tomba e sul campanile della frazione di Covolo.
“In molti mi chiedono perché ho investito qui, a Covolo di Pederobba. Beh, perché la ghiacciaia era qui, non altrove”. Comincia così il racconto del ristorante dall’aspetto probabilmente più originale della Destra Piave, isolato e lussuoso, avveniristico ma ricco di storia, immerso nella natura ma a poche centinaia di metri dalla Feltrina: un locale (ma anche qualcosa in più) pensato per stupire e riportare l’ospite in una dimensione che trascende dal paesaggio tradizionale pederobbese, pur senza perdere la veduta sul Cesen, sul Tomba e sul campanile della frazione di Covolo.
Il titolare Mauro Teso, che gestisce altri noti ristoranti in Veneto, racconta che la sua infatuazione per il progetto è nata dal primo incontro con le gallerie, che erano già presenti sotto una collina di rovi e ricca di boscaglia, in totale stato di abbandono: il ristoratore si era interessato alla zona per l’acquisto di un appezzamento di terreno vitivinicolo e, avendo un amico della zona, era capitato proprio a Covolo. L’area era stata interessata da alcuni eventi del periodo bellico, probabilmente essendo stata utilizzata come deposito di munizioni, ma aveva avuto importanza per la comunità anche prima.
Il passaggio labirintico nella roccia, ripristinato attraverso una pulizia della volta e la posa di una pavimentazione liscia ma mantenuto nella sua originalità, è ancora più suggestivo per la presenza di un’entrata “segreta” del ristorante, quasi come si trattasse di un bunker. “Prima della nascita di questo ristorante in pochi sapevano dell’esistenza di questo posto – spiega Teso, – Alcuni anziani del paese e qualche bambino che veniva qui a giocare, nessun altro. Quando ho visto queste gallerie ho pensato che qui avrei fatto un ristorante meraviglioso e avrei valorizzato questa storia”.
Il ristorante si struttura su due piani, oltre a una sezione esterna che prevede, nella bella stagione, i tavoli all’aperto, custoditi in alcune gabbie d’edera che consentono scorci grandangolari sul panorama. Al piano inferiore, quello a cui si accede dalla “botola” segreta, si incontra un ampio salone caratterizzato da un pavimento in vetro trasparente che svela subito la centralità della vera e propria ghiacciaia, ovvero la cavità dove si immagazzinava il ghiaccio per la conservazione dei cibi.
Altri tavoli sono disposti in un’altra saletta, mentre posizionandosi davanti al bancone in stile lounge bar si può ammirare la curiosa vetrata che dà su un giardino di vetro centrale, attraverso il quale si possono intravedere gli ampi locali delle cucine e gli chef al lavoro. Al piano superiore l’edificio ha un secondo salone sopraelevato con ampie vetrate, con l’accesso terrazzo e alle gallerie.
Forse per il legame con il mare di Mauro Teso, che ha un ristorante a due passi da Piazza San Marco a Venezia, il menù del ristorante La Ghiacciaia invita alla predilezione per il pesce, anche se non manca la scelta di altri sapori: durante la preparazione vengono utilizzati prodotti tipici e vini del territorio, ma con raffinatezza e grande attenzione all’aspetto dei piatti.
“Quando uno entra l’impatto è molto forte, per l’eleganza quasi sorprendente dell’ambiente, ma noi riusciamo a metterlo a proprio agio, perché le origini di questo luogo sono umili e mangiare qui dev’essere come mangiare a casa propria”.
Per far valere l’investimento coraggioso, di diversi milioni di euro, su questa struttura, inaugurata a Pederobba poco prima dello scoppio della pandemia, ci vorranno degli anni: nel frattempo, La Ghiacciaia registra già diverse soddisfazioni nei clienti che vengono appositamente per vederla.
Secondo Mauro Teso, che ne va orgoglioso, quest’attività ha contribuito a impreziosire la frazione di Covolo di un elemento originale e unico nel suo genere, oltre a un ristorante di pregio dove portare clienti, amici, fidanzati e fidanzate, e certamente sorprenderli.
(Fonte: Luca Vecellio© Qdpnews.it)
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