Dal momento in cui ci si trova a mettere a disposizione il proprio tempo e competenza per un qualsiasi genere di lavoro, è corretto presentarsi in modo idoneo: che si tratti di una tuta da operaio o di un completo stirato, ogni forma di abbigliamento è rappresentativa di una professione e non va mancata di rispetto in alcun modo.
A spiegare nel dettaglio come si pone il Galateo su questo tema è l’esperta Giuliana Meneghetti, che precisa una premessa: “L’abito è un vero e proprio linguaggio e per questo ogni nostra scelta rappresenta un e messaggio alla società: come tale deve essere quindi conosciuto, pesato e pensato”.
Come si fa a capire qual è l’abito adeguato per ogni lavoro? La risposta è semplice: l’abbigliamento deve corrispondere ai principi di coerenza del luogo dove ci si trova e della mansione che si svolge. “Anche attraverso ciò che indossiamo infatti rappresentiamo la struttura a cui facciamo riferimento” chiarisce Meneghetti.
Una serie di piccoli accorgimenti approvati dal Galateo ci permette poi di inserirci correttamente nell’ambiente lavorativo: nel settore impiegatizio, un uomo oltre i 30 anni, è bene si rechi in ufficio con il classico abito blu o grigio, anche se le situazioni di informalità accettano anche uno spezzato.
Se per l’uomo le camice dovrebbero avere colori molto chiari, con il bianco riservato alle occasioni serali, per la donna la regola è niente trasparenze o spalle scoperte: le braccia andranno coperte fino al gomito.
Le giacche da uomo vanno tenute aperte da seduti e chiuse da in piedi: il bottone centrale agganciato se si tratta di giacche a tre bottoni, il primo dall’alto se si indossa una giacca a due bottoni. Il gilet invece avrà sempre il bottone più in basso slacciato.
Nel caso vi fossero dubbi, il Galateo è chiaro: sono da evitare sempre jeans, sneakers e calzini bianchi, e gli uomini dovranno avere sia in estate che in inverno calzini lunghi, perché è sconveniente che mostrino caviglie o polpacci.
Le donne potranno invece optare per un classico tailleur o seguire una propria linea di buon gusto: “No ad abiti troppo eleganti, scollature generose e gonne sopra il ginocchio, così come tacchi esagerati” aggiunge Giuliana Meneghetti: 5 cm di tacco sono il massimo approvato dal Galateo. Allo stesso tempo non sono consigliate ballerine, sandali o stivali, poco consoni a un ambiente lavorativo.
Ammessi invece i gioielli, che non siano però in eccesso, abbinati a un trucco leggero: da evitare unghie eccentriche o capelli trascurati.
La sobrietà e l’eleganza sono quindi dei punti cardine: seguendo questi semplici accorgimenti sarà facile dare una buona immagine di sé e allo stesso tempo risultare adeguati al proprio luogo di lavoro.
(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
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