Con l’avvento di tutto ciò che ruota intorno alla tecnologia sono cambiate molte delle nostre abitudini e questo riguarda anche la comunicazione correlata agli smartphone.
A cambiare non sono soltanto le modalità di interagire ma anche il vero e proprio linguaggio: secondo gli ultimi dati, fa sapere l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti, circa il 50% delle persone usa Whatsapp per comunicare, dunque è importante tenere in conto una serie di caratteristiche di quest’applicazione per non dimenticare le buone maniere.
Si tratta di un metodo molto diretto e poco formale, per cui soprattutto in ambito lavorativo è preferibile utilizzare i classici sms, riservando WhatsApp per un secondo momento, dopo aver guadagnato un po’ di confidenza.
“Non dimentichiamo che anche per i messaggi è bene rispettare alcune fasce orarie, esattamente come per le telefonate – ribadisce Giuliana Meneghetti – quindi sarebbe preferibile evitare messaggi prima delle 8 e dopo le 23”.
Il Galateo ricorda poi di fare attenzione alla grammatica e alle abbreviazioni: non danno un’ottima immagine di noi, al contrario, risulteremo poco seri. “Sono stratagemmi usati più dai giovani o giovanissimi, che esprimono così anche i loro sentimenti: è invece sempre preferibile esporli per esteso” afferma Meneghetti.
L’eccezione vale sempre per i casi di emergenza: “Riss” significa infatti “rispondi subito”, un chiaro segnale di urgenza, e in questi casi è consentito insistere per una risposta, cosa altrimenti mal tollerata dal Galateo.
È di grande uso oggi anche il messaggio vocale, ma attenzione: se può essere molto comodo per il mittente, così non è sempre per il destinatario, che si trova quasi “in ostaggio” di un monologo che potrebbe metterlo in difficoltà di fronte ad altre persone.
Altro grande protagonista delle conversazioni moderne è il classico “gruppo” di whatsapp, che purtroppo pecca di indiscrezione e invadenza: molto gettonato, entra nella nostra vita con prepotenza, senza limitarsi alla propria funzione di facilitare mere questioni organizzative.
A tutti questi messaggi è sempre bene dare un riscontro: “Le buone maniere suggeriscono di rispondere sempre, anche con solo un “grazie” o “va bene”, senza lasciare il nostro interlocutore in attesa” aggiunge Giuliana.
Un altro indice di accortezza verso il nostro destinatario è la personalizzazione dei messaggi, in special modo quelli di auguri: il Galateo bandisce quelli standardizzati, suggerendo invece una breve telefonata o un messaggio personalizzato, che avranno un migliore effetto anche sul destinatario. Di fatto i messaggi e le email sono classificati come mezzi di comunicazione informali e poco eleganti, dunque spesso in termini generali è preferibile una telefonata.
Questo a maggior ragione quando si toccano temi particolari: “Mai inviare mail o messaggi per esprimere delle condoglianze, rinviare un appuntamento importante o ringraziare per eventi particolari” ricorda Giuliana Meneghetti.
Gli addii poi si riservano un posto speciale nella serie di accortezze descritte: per loro né carta né digitale, l’unico modo per dire degnamente addio a qualcuno, è farlo di persona.
(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
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