Galateo al telefono: le parole come unico biglietto da visita, con alcuni trucchi e accortezze

Per quanto oggi lo diamo per scontato, il telefono in verità ha vita breve perché esiste solo da 150 anni. Nel tempo sono cambiati modelli, funzionalità e dimensioni, ma la cosa che è rimasta invariata, e continuerà ad esserlo a dispetto di qualsiasi moda o periodo, è il fatto di essere un grande banco di prova.

Sì perché al telefono il nostro unico mezzo di comunicazione è la voce e non possiamo sfruttare tutto il linguaggio fisico o non verbale che di solito accompagna una conversazione.

A spiegarne i dettagli è l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti: “In questo caso passa tutto in secondo piano e ad importare è solo il timbro della nostra voce e la qualità del linguaggio”.

Un dettaglio che fa la differenza è la postura, che dà input aggiuntivo alla voce, unita a un altro segreto: “Sebbene dall’altro capo del telefono non possano vederci, è buona accortezza sorridere perché anche questo gesto influisce positivamente nel tono della nostra voce”.

Il Galateo suggerisce di presentarsi immediatamente quando telefoniamo a qualcuno senza aggiungere titoli, e di fare un tentativo al telefono fisso prima di chiamare al cellulare.

“Se chiamiamo in casa sono da evitare le fasce orarie dei pasti e quelle notturne – spiega Giuliana – quindi significa mai oltre le dieci di sera e mai prima delle otto di mattina e le dieci e trenta nei festivi, salvo naturalmente urgenze”.

Dal momento in cui in un certo senso entriamo nella vita di qualcun altro senza essere stati invitati, è bene sempre chiedere se è un buon momento per parlare, tenendo presente di non perdersi in chiacchiere se ci si trova in ambito lavorativo: se chiamiamo in ufficio i nostri commenti e discorsi devono essere brevi e asciutti, a differenza di quando ci si intrattiene in una conversazione personale o amichevole.

Non è solo una regola del Galateo ma anche di basica educazione spegnere il cellulare o silenziare la suoneria nelle situazioni che richiedono silenzio come al cinema, a teatro, in conferenza, in ospedale o nei luoghi di culto.

“Si tratta di tutte quelle occasioni in cui è doveroso rispettare il diritto degli altri alla concentrazione, al silenzio o alla preghiera” riporta Meneghetti.

È sempre da tenere a mente che se rispondiamo al cellulare mentre stiamo conversando con qualcun altro creiamo una situazione scomoda per il nostro interlocutore fisico, che si sente messo da parte nel momento in cui preferiamo rispondere alla chiamata.

Ultima accortezza riguarda la discrezione nel dare o chiedere i numeri: il Galateo considera poco educato chiedere il numero di una persona se non ce lo dà spontaneamente, così come dare il numero di altri a terze persone senza aver prima chiesto il permesso.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpenws.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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