Quando si pensa alla produzione del vino nel nuovo Patrimonio dell’Umanità del paesaggio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, viene subito in mente il concetto di “viticoltura eroica”.
Colline vitate difficili da lavorare ma che rappresentano il biglietto da visita più bello del Conegliano Valdobbiadene Docg e delle sue terre.
Negli ultimi anni, questo aspetto è stato compreso e valorizzato maggiormente dal consumatore che, anche grazie all’attività del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg e degli imprenditori che su quelle “rive” lavorano ogni giorno, ha imparato a riconoscere meglio queste eccellenze.
Un esempio di questa “viticoltura eroica” lo troviamo a Miane, nell’azienda “Spumanti Serre”, protagonista, insieme a tanti altri viticoltori della zona, del riscatto di queste terre.
“Per il turista che arriva nelle nostre aziende in questo territorio – spiega Luca Pederiva di “Spumanti Serre” – la cosa più bella che apprezza è il fatto che, comunque, si può ancora vedere l’attività manuale di queste aziende. Passeggiando per i nostri sentieri si trova ancora il contadino che fa i lavori manuali, e il turista può capire e toccare con mano la fatica che si fa per la coltivazione della vite in questo territorio. L’azienda “Serre” si distribuisce su 20 ettari totali di proprietà e produce circa 300 mila bottiglie a marchio “Serre”, esclusivamente Docg Valdobbiadene”.
“I nostri vigneti si estendono all’interno della zona Docg – prosegue -, partiamo da circa 200 metri, che è il punto più basso, per arrivare ai 350 metri di altitudine, i vigneti più ripidi e scoscesi. Per la difficoltà dell’area, noi dobbiamo eseguire tutti i lavori manualmente con uno sforzo da parte dell’azienda, a livello di risorse umane, e anche a livello di tempo perché ci vuole molto più tempo rispetto ad un territorio pianeggiante nel quale si lavora esclusivamente con le macchine”.
“C’è ancora molta strada da fare per far capire al consumatore questa nostra specificità – conclude -, attualmente noi piccole aziende ci troviamo un po’ a sentire la mancanza delle istituzioni che ci devono seguire. Il piccolo cliente e il cliente affezionato, assaggiando il prodotto, hanno percepito questa differenza, mentre quando ci proponiamo nel mercato mondiale è ancora molto difficile far capire questa differenza nelle colline della Docg”.
“Produciamo il Valdobbiadene Docg nelle varie versioni – aggiunge Marco Pederiva di “Spumanti Serre” -, dall’Extra Brut al Dry, c’è anche il Prosecco Tranquillo Docg e quindi tutte le versioni che il mercato richiede. È un sistema di viticoltura molto semplice, radicato nell’alta collina, dove c’è richiesta di molto lavoro per ettaro, rispetto alla pianura. Però questo lavoro porta ai suoi frutti che si rispecchiano nella qualità dei prodotti”.
A contraddistinguere aziende come “Spumanti Serre”, però, è prima di tutto la qualità nell’accoglienza.
Se un giorno qualcuno dovesse riuscire a copiare il prodotto principe di queste terre, impresa comunque molto difficile, non si potrà mai fare la stessa cosa per il paesaggio e per il capitale umano di questo territorio unico e inimitabile (Riprese girate prima dei decreti Covid-19).
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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