Oggi a Maser è in programma la seconda data di “Oliveti Aperti”, l’evento diffuso organizzato dalla Pro loco, con l’apertura al pubblico delle piccole produzioni locali, delle cantine e con l’adesione di alcuni dei ristoranti tipici della zona.
Una delle particolarità di questo viaggio nell’enogastronomia locale riguarda la possibilità del visitatore di entrare nell’intimità famigliare dei produttori e conoscere tridimensionalmente le specialità che possono offrire: il sapore “di casa” dei prodotti proposti alle degustazioni riporta a quell’atmosfera della quale il turista solitamente chiede quando visita queste zone.
Non è dunque difficile raccogliere storie dimenticate e aneddoti di piccole realtà contadine, ma anche metodi di preparazione e ritualità legate alla stagione: è sorprendente quanto queste siano diverse spostandosi da un produttore a un altro.
L’azienda agricola Ai Rossi di Madonna della Salute e quella di Tiziano Zandonà a Coste, per esempio, quest’anno hanno condiviso il podio della miglior soppressa veneta: Claudio Reginato racconta di non provenire da una tradizione di norcini e di essere autodidatta (anche sbagliando, ammette).
Già nonno, assieme a sua moglie Alfonsina e tutti gli altri, Stefano, Stefania, Gloria e Nicola, Lorenzo, Adele, Diana, Leonardo, Tommaso e un altro maschietto in arrivo, si commuove nel dire che il suo obiettivo primario è quello di tramandare questo antico mestiere e la soddisfazione che ne deriva ai nipoti.
Al contempo, Tiziano Zandonà, che porta avanti una serra, l’allevamento di maiali e la produzione di soppresse, salami e cotechini a Coste di Maser, ha valorizzato l’esperienza di suo padre (classe 1931) arrivando a ottimizzare la produzione e mantenere una porcilaia di 16 maiali. “La prima caratteristica di una piccola produzione locale è l’imperfezione – spiega Tiziano – Non siamo macchine e ci sono sempre dei problemi. Anche questo rende il nostro prodotto così speciale”.
Sempre a Coste, salendo lungo via San Giorgio ci si ritrova a tu per tu con una notevole coltivazione di ulivi: un panorama quasi da non credere, ai piedi dell’iconica Chiesetta di San Giorgio. Si tratta dell’eredità di Remo Vettoruzzo, che sua figlia Alida, assessore del Comune di Maser, mantiene assieme al marito per onorare il ricordo di suo padre, scomparso proprio quest’anno.
“Nonostante la cattiva annata – racconta Alida Vettoruzzo – abbiamo deciso di non fare trattamenti intensivi: questi oliveti sono sede di una ricchissima biodiversità, per esempio qui vi sono delle arnie dove il signor Bolzonello produce il miele”.
Non esiste parlare di turismo enogastronomico in Veneto senza parlare di vino e a Maser l’accoglienza (certificata e di classe) si trova anche negli agriturismi, che nel caso dell’Agriturismo Sant’Andrea si abbina alle degustazioni alla Cantina Martignago Vignaioli. Qui vengono proposte entrambe le Docg sia dell’Asolo Prosecco sia del Montello Rosso, oltre a una serie di prodotti tipici tra cui la Ghisola, il dolce dei Colli Asolani, nella varietà arricchita dalla confettura di ciliegie de. Co.
Prima o dopo la visita, oggi a Maser anche i ristoranti aderiranno a “Oliveti aperti”: per trovare il giusto compromesso tra un sapore casereccio e un piatto pensato ed elaborato da un professionista si può, per esempio, far visita alla storica Osteria Jodo oppure salire all’Osteria Ristorante Al Morer, e dove una delle specialità subito riconoscibili è il paesaggio. Dalle colline di Maser, infatti, tra le fronde degli ulivi, si può intravedere nelle giornate più terse persino Venezia.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it)
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