Oggi il ricordo dell’eccidio del ’44 in cui morirono i fratelli marenesi conti Agosti. Dedicato a loro il centro culturale

Era il 14 ottobre quando, 76 anni fa, quattro partigiani furono uccisi a Refrontolo. Due di loro erano fratelli originari di Mareno di Piave: si chiamavano Giuseppe e Luigi Agosti, gli stessi conti a cui è intitolata una delle vie principali del paese, oltre che il centro culturale.

Nell’autunno del 1944 le colline tra Conegliano e Pieve di Soligo furono teatro di un capillare rastrellamento da parte di 40 alpini e 20 militanti delle brigate nere, che diedero la caccia ai propri connazionali per vendicare l’attentato in cui era stato ferito il commissario Prefettizio di Conegliano, Mario Venezia.

Dopo una rappresaglia nella quale vennero uccisi altri partigiani, un gruppo di fascisti ebbe notizia di sette ribelli nascosti in una casera in mezzo alle colline di Refrontolo, tuttora visibile e chiamata “Casa dei Patrioti” (qui il link all’itinerario). A dare l’informazione fu una spia, ma non è chiaro di chi si trattasse.

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All’alba del 14 ottobre un drappello di squadristi coneglianesi, unitamente a un gruppo di alpini del centro reclutamento e della repubblica sociale italiana di Conegliano raggiunsero la località in bicicletta e circondarono la casa.

I partigiani nascosti all’interno erano sette ma soltanto tre di loro riuscirono ad allontanarsi indenni. Mentre i due fratelli Agosti, appena trentenni, cercavano di respingere l’attacco, gli avversari diedero alle fiamme l’edificio: costretti a uscire, i giovani furono falciati a raffiche di mitra mentre attraversavano il prato antistante il rifugio.

Secondo il racconto di alcuni testimoni, alcuni dei quali parteciparono direttamente all’agguato, gli squadristi, a combattimento ultimato, infierirono sui corpi dei caduti, in segno di scherno.

Forse per quest’ultima brutalità, la vicenda, tra le molte altre crudeltà di entrambe le fazioni, non venne mai dimenticata. L’11 dicembre 2016 fu intitolato il centro culturale a dimostrazione di come tutta l’amministrazione comunale e la cittadinanza non vogliano dimenticare i loro nomi e l’importanza delle loro azioni durante la guerra a difesa dei loro ideali di pace e di amore.

(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook – archivio Qdpnews.it).
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