Farra di Soligo e il suo Eremo di San Gallo tra la tradizione del “ndar a cior la son dei boce” e panorami mozzafiato


Dal foglietto appeso su una finestra della chiesetta di San Gallo, nel Comune di Farra di Soligo, si legge: “Narra un’antica tradizione che in un lontano giorno nel 1430 salì sul colle, cosparso di rovine del castello di Soligo (da sempre possesso dei Da Camino, distrutto nel 1378 da Rambaldo di Collalto per volontà della Serenissima), l’eremita Egidio di Lombardia“.

Trovato meraviglioso quel luogo, per la bellezza del paesaggio, decise di fermarsi per sempre ed edificò con parte dei resti del castello una chiesetta che dedicò a San Gallo, in memoria degli anni trascorsi nella famosa abbazia svizzera con annesso un eremo.

Un documento invece datato 1383 afferma che Jacobino da Miane lasciò “Cinque lire di denari piccoli per la copertura di quel sacello”; in ogni caso la costruzione si colloca in questo arco  temporale e dà il nome al colle. In un affresco datato 7 agosto 1442 San Gallo appare dietro l’altare maggiore della chiesetta.

veduta di Pieve da San Gallo

A San BIagio fu dedicato l’altare visto che all’interno del castello dei Da Camino esisteva una chiesetta dedicata a questo santo. Il campanile, di forma più recente fu dedicato nel 1735.

Molti furono i pellegrini che visitarono il romitaggio nel passato. Una tradizione radicata era quella di portarvi i fanciulli irrequieti di notte a “cior la son”, ossia a prendere il sonno.

Ancor oggi il sito è meta di visite e scampagnate in quanto offre una vista meravigliosa e un panorama mozzafiato, che nelle giornate più limpide permette di osservare la pianura fino al mare.

(Fonte e foto: Pio Dal Cin © Qdpnews.it).
(Video: Giovanni Carraro e Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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