Non tutti sanno che a Crocetta del Montello, nella sede del Museo Civico di Storia Naturale “La Terra e l’Uomo”, si trova una casa editrice specializzata in ricerche sulle civiltà precolombiane.
Una realtà preziosa per questo tipo di studi che nel tempo, grazie al lavoro del professor Antonio Paolillo e dei suoi studenti, ha saputo fornire importanti contributi per la conoscenza degli antichi popoli del Sud America.
Paolillo ha vissuto tanti anni in Bolivia, dove ha svolto attività di ricerca sul posto, e ha curato diverse pubblicazioni che sono state adottate anche come testi per alcuni corsi universitari.
“La casa editrice Isthar nasce dopo alcuni anni di lavoro all’Università Ca’ Foscari di Venezia – spiega il professor Paolillo -, dove ero docente di geografia dei Paesi in via di sviluppo nella Facoltà di Antropologia e Lettere. Molti studenti erano interessati a questi argomenti e abbiamo cominciato a creare un piccolo gruppo di studio, in particolare undici ragazzi, che ho portato con me sulle Ande e in Amazzonia per tre mesi”.
Da quell’esperienza straordinaria è nata l’idea di creare qualcosa che potesse durare nel tempo e il primo libro pubblicato ha riguardato il fenomeno dello sciamanesimo e della medicina tradizionale boliviana.
L’entusiasmo degli studenti del professor Paolillo ha portato alla decisione di pubblicare i migliori lavori di questi giovani meritevoli grazie a una casa editrice specializzata nello studio delle tradizioni, degli usi e dei costumi di queste civiltà affascinanti.
Tra gli argomenti più interessanti c’è sicuramente l’aspetto religioso, visto che alcune persone che vivono in questi luoghi adorano ancora la “Madre Terra” e hanno un rapporto con la natura che si allontana di molto dall’approccio occidentale nei confronti delle risorse naturali.
Colpisce il fenomeno dell’adorazione degli idoli da parte di queste popolazioni che vivono come se il tempo non fosse mai trascorso.
“Nella regione amazzonica boliviana abbiamo recuperato un idoletto (che fa parte di una collezione privata) che è stato trovato in un tumulo – spiega il professor Paolillo – Questi idoli fanno parte di una cultura agricola, forse del secondo millennio a.C. e durata fino all’arrivo dei gesuiti (1.500), che ha lasciato tracce territoriali incredibili”.
In Sud America queste antiche religioni non sono mai state abbandonate ed è presente un forte sincretismo con il mondo cattolico, anche se per 500 anni i “colonizzatori” hanno cercato di cancellare dalla storia queste culture.
Ancora oggi, infatti, gli Indios vanno a pregare nei loro luoghi sacri dove albergano gli spiriti delle montagne, un tema approfondito in uno dei libri della casa editrice Isthar.
“Voglio raccontarvi un piccolo aneddoto – racconta il professor Paolillo – Quando sono stato dagli Indios Araona, in piena Amazzonia, ho trovato una signora che stava facendo con l’argilla degli idoli molto simili a quelli presenti 3-4 mila anni fa in questi luoghi”.
Considerando le difficoltà del momento, il professor Paolillo ha voluto lanciare un appello a tutti gli amanti della cultura perché, a causa delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19, la cooperativa Isthar, che da anni si occupa di divulgazione culturale rivolta a tutte le età, dedicando particolare attenzione a bambini e ai ragazzi, per la prima volta si trova in grande difficoltà.
C’è infatti il rischio concreto che sia messa a repentaglio l’operatività nella gestione del Museo Civico “La Terra e l’Uomo” di Crocetta del Montello e alcuni progetti come “Estate in Museo” o “Museo a Km 0”, ma anche altre collaborazioni con il territorio come la biblioteca comunale di Crocetta.
Per questo è possibile fare delle donazioni (accedi a questo link vedi articolo) e tutti i donatori potranno partecipare gratuitamente ad una visita online “Museo in Diretta”.
Per quanto riguarda le donazioni, la cooperativa Isthar può rilasciare la ricevuta per erogazione liberale (nella denuncia dei redditi viene scaricata al 35%).
“Ci piacerebbe far conoscere le nostre attività relative alle lezioni online con le scuole di ogni ordine e grado – aggiunge il professor Paolillo – Si tratta di lezioni interattive e in quelle che abbiamo già sperimentato gli alunni si sono dimostrati molto attenti e partecipi”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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