Dalla Bintje alla Cornetta, Claudia Forlin racconta le nove varietà di patate della rossa terra del Montello

 

Claudia Forlin è un’imprenditrice agricola di Crocetta del Montello da anni impegnata nella promozione di un prodotto agroalimentare che ha un ruolo importante nell’alimentazione: la patata.

A questa pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae, originaria del Perù, Bolivia, Messico e Cile, portata in Europa dagli spagnoli nel XVI secolo, Claudia Forlin ha dedicato anche il libro “Patate, amore e fantasia”, in cui raccoglie tutto quanto c’è da sapere sulle varietà che dalla particolare terra del Montello assorbono caratteristiche uniche.

L’azienda agricola di Adriano Guzzo, marito di Claudia, si trova lungo la presa XIII: salendo da Santa Mama si taglia per boschi e campi fino alla grande casa rurale da cui, con lo sguardo, si spazia sull’ampia valle del Piave e sulle Prealpi trevigiane.

Ogni settembre, a Santa Maria della Vittoria, il Consorzio organizza la mostra mercato che promuove tutte le varietà di questo tubero, che ha trovato un habitat ideale nel terreno argilloso privo di carbonati del Montello, adatto alla coltivazione della patata poichè trattiene l’umidità e favorisce la sua manutenzione anche senza irrigazione, a meno che non ci siano annate di forte siccità.

Il Consorzio Patata del Montello Carantina deriva dall’associazione patata del Montello che, su richiesta del ministero dell’Agricoltura, ha poi arricchito il suo nome con “carant”, così come viene chiamato il tipico terreno rosso del Montello, quindi da questo abbiamo aggiunto la denominazione Carantina.

patata

Il territorio montelliano, tra i più antichi del Veneto derivato da un millenario processo di decalcificazione della rocce calcaree, ha una caratteristica colorazione rossastra, detta genericamente “ferretto”, termine che in dialetto locale viene tradotto in “carant”.

Le varietà coltivate dai produttori del Consorzio sono principalmente nove: Bintje (pasta gialla per tutti gli usi); Liseta (precoce, consumo fresco); Monalisa (medio precoce a pasta gialla); Dèsirèe (tardiva, da cucinare fritta); Kennebec (pasta bianca, ideale per gnocchi e purè); Cornetta del Montello (specialità al forno); Anais (precoce, buona per tutti gli usi); Chèrie (buccia rossa, ottima con l’arrosto); Luciana (dal giallo intenso e versatile in tutte le ricette).

“Coltiviamo patate del Montello nella nostra azienda da quando le coltivava mio suocero e prima suo papà, da tantissimi anni, quindi dai primi del Novecento. Le patate sono diventate del Montello, anche se sono delle varietà che si coltivano dappertutto, perchè il terreno qui è particolarmente buono per questi prodotti. È un terreno che ha i “ferretti” e conferisce le caratteristiche della bontà di una patata asciutta, incentivata dal fatto che non si può irrigare” racconta Claudia.

Che cosa si può fare in cucina con queste patate? “Dipende dalle varietà. Noi coltiviamo da sempre la bintje, che è una varietà adatta a tutti gli usi. Però sul Montello si coltivano anche le Kennebec, che vanno bene per gli gnocchi, la patata rossa da cucinare al forno, la cornetta che è speciale con il pollo. Quindi, bisognerebbe comprarle un po’ utte, ma sono tutte egualmente buone” continua Claudia.

Il ciclo produttivo di una patata parte a marzo con la semina e se seguiamo la tradizione va fatto nei giorni della luna calante di marzo. Va poi coltivata, sarchiata e la raccolta comincia verso luglio per finire a settembre, in concomitanza con la mostra di ogni anno e nel 2020, racconta Claudia, c’è stata una buona produzione di patate sane, belle e buone.

 

(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts