Ieri sera si è tenuta la serata d’inaugurazione della grande mostra d’arte dal titolo “1910-1940: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi a Guidi e De Pisis”. Location del vernissage Villa Ancilotto a Crocetta del Montello che ha aperto le porte alle numerose opere d’arte che da questa mattina sarà finalmente possibile ammirare dal vivo.
Un progetto culturale importante e d’impatto per il territorio crocettano, un ciclo espositivo strutturato su tre mostre suddivise in tre anni: alla prima seguirà poi un secondo approfondimento dal titolo “1940-1970: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Music a Deluigi e Tancredi” e si concluderà con “1970-2000: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Vedova a Santomaso”.
Un percorso a tappe, lungo un secolo e curato in partnership con l’associazione “ArtDolomites” di Belluno che opera nell’organizzazione di eventi culturali da diversi anni. La serata è stata introdotta dal saluto del sindaco Marianella Tormena che ha ringraziato i numerosi attori protagonisti, la sinergia del loro lavoro, e ha ribadito la bellezza del territorio e come questo debba essere valorizzato e fatto conoscere ad un ampio pubblico.
A ruota Licia Balzan Moretti Polegato, la quale ha raccontato come le imprese del territorio siano fondamentali per lo sviluppo dell’arte: “Il progetto mi è stato presentato dal vicesindaco Fritz – ha spiegato – e sono rimasta piacevolmente stupita perché si trattava di una vera e propria novità. Ci è voluto coraggio a non mollare dopo lo stop causato dal Covid-19 e grazie a questa intraprendenza si è giunti a stasera. La cultura è curiosità, è porsi domande, e se le imprese possono essere uno strumento per aiutare, noi ci siamo”.
Più volte, lungo la presentazione, si è ribadita l’importanza dell’educare alla bellezza, di far capire a tutti come l’arte abbia superato le guerre, le pandemie, i momenti tragici della storia, per giungere fino a noi per poter essere ammirata, imitata e goduta.
Sono poi intervenuti i due curatori della mostra, Antonella Alban e Giovanni Granzotto: questi hanno spiegato come l’esposizione sia composta in gran parte da opere di proprietà privata, quindi offerte al grande pubblico per la prima volta, e come sia affascinante che una piccola cittadina abbia deciso di avventurarsi in un progetto simile.
Ritenendo fondamentale il ruolo dell’arte, della progettualità d’ampio respiro condivisa, hanno ribadito come la cultura non sia una spesa ma una risorsa. L’assessore alla cultura Giancarlo Fritz, emozionato, ha sottolineato altri punti cardine: “L’iniziativa è concreta: dare nuovo lustro a Gino Rossi, crocettano d’adozione. La cultura attira turismo e dobbiamo far conoscere il genius loci che ci caratterizza. Finora non è mai stata operata un’azione specifica nei confronti del turismo comunale, con questa mostra vogliamo cambiare marcia”.
(Fonte: Ylenia Bigolin © Qdpnews.it).
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