Riparte con ottimi auspici l’offerta turistico-culturale nella Città di Asolo grazie al suo simbolo per antonomasia, la famosa Rocca, che riaprirà al pubblico nella giornata di domani, sabato 20 giugno 2020, dopo i lavori di restauro che hanno migliorato e reso più accessibile questo sito dall’indiscutibile richiamo turistico.
L’intervento è stato possibile grazie all’importante contributo di 300 mila euro da parte del Ministero dei Beni Culturali e al progetto della Soprintendenza per il recupero del prezioso sito storico, emblema di tutto il territorio asolano.
Alla presentazione della conclusione dei lavori di restauro e della riapertura della Rocca di Asolo sono intervenuti il sindaco Mauro Migliorini, l’assessore alla cultura e al turismo della Città di Asolo, Gerardo Pessetto, l’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner, l’onorevole Angela Colmellere, il direttore del Segretariato Regionale del Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo), Renata Casarin, il soprintendente dell’area metropolitana di Venezia e delle Province di Belluno, Padova e Treviso, Fabrizio Magani, e Luigi Girardini, responsabile del progetto e della direzione dei lavori.
La Rocca di Asolo, dalla quale si può godere di un panorama mozzafiato su diversi angoli suggestivi della Marca Trevigiana e con uno sguardo che dalle Dolomiti arriva fino a Venezia, era stata chiusa al pubblico nel 2017, dopo che nelle estati dei due anni precedenti alcuni merli erano stati colpiti da fulmini e danneggiati dalle intemperie.
Nello stesso anno, inoltre, la vecchia scala in legno che portava dall’interno della Rocca al camminamento sommitale presentava uno stato di degrado tale da non risultare più a norma e da non poter essere più utilizzabile: per questo si è arrivati alla decisione di chiudere il sito.
“Già nel 2016 – spiega il sindaco Mauro Migliorini – avevo richiesto un contributo al Ministero per i Beni e le Attività culturali per un’importante opera di restauro della Rocca, perché ho ritenuto e ritengo tuttora che non sia solo il monumento simbolo di Asolo, ma sia anche un simbolo per tutto il territorio e per il Veneto, internazionalmente riconosciuto e sito storico tra i più fotografati.”
Il Ministero dei Beni Culturali aveva accolto la richiesta del Comune di Asolo, concedendo al restauro della Rocca 300 mila euro di contributo straordinario attraverso il Segretariato Regionale dei Beni Culturali di Venezia.
Nel mese di marzo 2019 sono iniziati gli interventi di restauro che si sono conclusi in questi giorni con la collocazione della nuova scala in acciaio corten, riposizionata nell’antica sede con un’operazione aerea tramite l’utilizzo di un elicottero.
Una spettacolare e delicata procedura che è stata messa in atto per la prima volta nel Veneto, e per la seconda volta in Italia.
“Come Comune siamo soddisfatti per vari motivi – aggiunge il primo cittadino di Asolo – In primo luogo perché questo monumento diventa finalmente rivisitabile da parte degli asolani, dei cittadini del territorio e dei turisti. Sono contento anche perché abbiamo lavorato tra diverse amministrazioni pubbliche in modo secondo me proficuo e replicabile anche in altre realtà. Il Comune ha fatto la sua parte, così come hanno fatto la loro parte la Soprintendenza e il Ministero. Quindi, quando ci sono delle ottime sinergie, si riesce a lavorare assieme portando degli ottimi risultati”.
“Aggiungo anche – prosegue il sindaco Migliorini – che il Ministero per i Beni Culturali ci ha comunicato la destinazione di un ulteriore contributo di 200 mila euro, sempre per la Rocca di Asolo, per farvi all’interno una biglietteria, un info point e un servizio igienico. Esprimo il mio plauso al Ministero, alla Soprintendenza e in particolare all’architetto Luigi Girardini, ma voglio anche ringraziare il nostro ufficio Lavori Pubblici e il direttore della sicurezza del cantiere: l’architetto Davide Stona”.
“Un plauso anche alla ditta esecutrice dei lavori – conclude – che ha dimostrato una manualità molto bella, con un pregevole risultato. Voglio anche ricordare l’importante contributo degli operai comunali, e ancora della Polizia locale, della Protezione Civile di Asolo e della sezione locale dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo che sono stati determinanti durante l’operazione con l’elicottero. Restituiamo ad Asolo, al territorio e alla Regione uno dei monumenti simbolo”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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