Un castagno secolare in via Foresto Vecchio: un testimone silenzioso, tra cronaca e poesia, diventa monumento

In molti percorrono il “Foresto Nuovo” e, un chilometro più a ovest, via Forestuzzo per raggiungere il centro storico di Asolo, ma non tutti conoscono quella stretta stradina che dai piedi della collina si ricongiunge a Via Browning.

Si tratta di una via a traffico limitato che, al di là dei vincoli, conviene percorrere a piedi, o al massimo in bicicletta, per due motivi: il primo è che la strada è davvero stretta, il secondo è che è piacevolmente caratteristica e passa accanto ad alcuni monumenti d’interesse storico e artistico a livello internazionale.

Uno di questi monumenti, tra le ville, gli archi dei pontili e i parchi romani, è un albero secolare, un castagno, dal nome specifico di castanea sativa miller, il quale è stato recentemente inserito nell’archivio degli alberi monumentali d’Italia.

“El Castagner”, come viene definito da coloro che in via Foresto Vecchio passano quotidianamente, ha un tronco che mostra bene “i nodi del tempo”: la pianta, decidua, è caratterizzata infatti da un invecchiamento che sulla corteccia crea delle ampie e scure fessure e che con l’anzianità si attorciglia sull’asse verticale.

La longevità di esemplari come quello di Asolo, pur in casi rarissimi, arriva fino a contare ottocento anni e, nonostante l’età, la fioritura avviene regolarmente a maggio, con la produzione degli acheni, ovvero delle castagne, protetti dai nuclei spinosissimi che conoscono tutti.

Non c’è da sorprendersi che quelle personalità che ad Asolo hanno trascorso varie fasi della propria vita, in particolare coloro che sono stati resi popolari dalla propria sensibilità nell’osservare e poi tradurre su carta, abbiano notato questo esemplare nelle varie fasi della loro esistenza.

Viene da chiedersi, allora, a quanti pensieri, emozioni, fatti storici e nomi di persona quest’albero sia stato associato mentre Freya Stark passeggiava a pochi passi dalla villa.

Attorno al castagno non c’è stata solamente poesia: voci in paese raccontano di altre questioni, ben meno romantiche avvenute nel corso del primo Novecento. Per esempio, la storia di un uomo che sotto il “Castagner” venne accoltellato per vendetta, per gelosia o per litigio e che, pur gravemente ferito, riuscì a raggiungere l’ospedale e salvarsi.

Oltre a muovere la penna degli illustri, quindi, quest’albero è stato e continua a essere una presenza silenziosa del vivere asolano: l’esempio di come, nella quotidianità, nella cronaca e nella poesia, il respiro vegetale si debba accompagnare in modo spontaneo a quello cittadino.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts