“Alla Tripolitania” è un luogo d’altri tempi, dove sembra che il calendario si sia fermato a quel lontano 1913, anno in cui un alpino che combatté contro l’Impero Ottomano – in Tripolitania appunto – tornato a casa, decise di aprire un’osteria.
A riportarci nel presente invece è la cucina di un giovane chef, Walter Reginato, che con un sapiente utilizzo di materie prime locali e un’esperienza (nonostante l’età) invidiabile, riesce a rendere contemporanei gli imperdibili della cucina trevigiana.
Questo quadro è arricchito da un panorama sorprendente: da un lato le Mire, una delle strade più iconiche del Quartier del Piave, dall’altro una vista sulle colline del Conegliano e Valdobbiadene.
Grazie a tutti questi elementi, Alla Tripolitania è diventato nel corso di questi centodieci anni uno dei locali più conosciuti non solo nella Marca: sono in molti ad arrivare a Refrontolo da tutta Italia per assaggiare lo spiedo, le trippe o lo spezzatino d’asino. I primi piatti sono preparati in casa e gli antipasti vengono composti da prodotti d’eccellenza acquistati direttamente dai produttori locali.
“L’idea di prendere in gestione questo locale mi venne nel 2003 – commenta Reginato – Durante un giro in moto mi innamorai della zona, dei paesaggi e della storia che è racchiusa tra queste mura”.
Quasi timidamente, anno dopo anno, Reginato si è avvicinato sempre di più a questo ristorante, per lui come magico: “Sono stato per alcuni anni il responsabile della cucina in un ristorante qui vicino – aggiunge – e in quel periodo guardavo questo locale sempre con grande desiderio”.
Nel 2022 è riuscì finalmente a coronare il suo sogno: nonostante la cucina delle precedenti gestioni fosse già apprezzata dagli ospiti, lui decise di apportare alcuni miglioramenti: “Riuscii a rendere i loro piatti migliori un po’ più moderni e più leggeri. Aggiungendo qualcosa di innovativo nella preparazione“.
Essere un ristoratore è un lavoro faticoso, che non conosce orari: Walter Reginato sa bene che tutto diventa più semplice dopo la buona riuscita di un piatto, con il complimento di un cliente e con quelle persone che decidono di ritornare, innamorate di un ricordo e di un sapore che gli è rimasto in mente, così come quel nome “Alla Tripolitania”.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it)
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