Chi da questa settimana passeggia e gioca nel parco di Villa Manfrin – Margherita, all’ingresso di Treviso, saprà che può incontrare un vecchio “saggio”, la cui età si aggira attorno ai due secoli di vita. Si tratta di un gigantesco platano comune. Questo è il nome della sua specie, ma tanto comune non è, visto che è stato iscritto nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia, curato dalla Direzione generale dell’economia montana e delle foreste (Difor IV).
Le informazioni necessarie per comprendere l’importanza di questo “mastodonte” della natura sono riportate nel cartello, che è stato appena apposto sotto il platano monumentale, inaugurato oggi giovedì dai Carabinieri forestali insieme con l’assessore alle politiche ambientali di Treviso, Alessandro Manera. A rappresentare l’Arma c’era il tenente colonnello Caterina Mancuso, comandante del Gruppo e del Nipaaf di Treviso.
Il platano, che torreggia sul laghetto del parco storico, ha dimensioni davvero ragguardevoli: la sua circonferenza è di 512 centimetri (a 1,30 mt), l’altezza dendrometrica è di 33,1 metri, età stimata tra i 100 e 200 anni. Il nome scientifico del platano comune è “Platanus acerifolia Willd”, ed è un ibrido tra il “Platanus orientalis” e “platanus occidentalis”, formatasi attorno al XVII. E’ una latifoglia decidua che raggiunge i 20-30 metri altezza (eccezionalmente anche 40) e una circonferenza del tronco di tre metri. Date le sue eccezionali caratteristiche, il platano di villa Manfrin è stato inserito nella lista degli alberi monumentali italiani, ed è l’unico albero a fregiarsi di tale titolo nel territorio comunale di Treviso.
Il platano è messo a dimora in ambito urbano e per scopi ornamentali, però spesso per motivi di spazio gli esemplari che sono “stretti” in un habitat cittadino vengono impietosamente capitozzati. Cosa che non accadrà mai alla pianta monumentale, vanto dello storico parco della villa posta lungo viale Gian Giacomo Felissent (la statale 13) a Sant’Artemio. E’ nota come villa Manfrin (il primo committente fu l’imprenditore Girolamo Manfrin) o Margherita, dal nome di Margherita Lichtenberg, nobildonna inglese che ne fu proprietaria.
L’edificio risale al periodo tra il 1775 e il 1783, progettato da Giannantonio Selva; è composto da ampie barchesse che fanno da cornice alla pescheria. Attorniata dal grande parco pubblico dei trevigiani (con percorsi ombreggiati, aree gioco, cedraia e spazi espositivi), fino al settembre del 2013 Villa Margherita era la sede della Divisione unità mobile dell’Arma dei Carabinieri, che vi tenne il suo quartiere generale per dodici anni, prima di traslocare e restituire parco ed edificio al Comune di Treviso, che ne detiene la proprietà.
Il parco naturalistico si estende su un’area di circa 3.300 mq, e al suo interno è stato realizzato il percorso a tema del Parco degli Alberi Parlanti.
(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it)
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