Oggi, assieme alla dottoressa Marta Battaglia di Active Studio, parliamo di ferite, fenomeno molto frequente nei bambini.
“Le ferite sono una lesione traumatica caratterizzata da una interruzione della continuità della cute o delle mucose, con danneggiamento degli strati sottostanti”, spiega la dottoressa.
La ferita può risultare più o meno grave e ci sono diversi parametri per distinguere la sua importanza: “Prima di tutto dipende dalla profondità – continua – poi bisogna basarsi sulla quantità di sangue che esce, anche se a volte ci sono delle zone che sanguinano molto nonostante la ferita sia lieve”. Questo è il caso delle dita della mano e dei piedi, del volto, della fronte e del mento.
“Bisogna saper riconoscere alcune zone – prosegue – in cui le ferite sono più pericolose. Si tratta delle zone inguinali, delle ascelle, del collo e dell’addome”.
In base alla gravità cambia anche il modo in cui vanno trattate: “Se la ferità è lieve – continua la dottoressa – bisognerà tranquillizzare il bambino. Una volta fatto questo con una garza sterile, un pezzo di stoffa o un asciugamano bisogna tamponare la zona della ferita per ridurre il sanguinamento“.
Una volta ridotta la quantità di sangue bisogna lavare la ferità sotto l’acqua corrente: “In questo modo – precisa – si tolgono tutti i residui di sabbia, terra e qualsiasi corpo estraneo. Una volta fatta questa operazione possiamo disinfettare la ferita e poi coprirla con un cerotto”.
Se la ferità è più seria e sanguina molto, invece, bisogna dare priorità al tamponamento e successivamente chiamare il 118 o il 112.
“Quello che non bisogna assolutamente fare – conclude – è di tamponare la ferita con del cotone, non usare alcool e non rimuovere corpi estranei conficcati nella ferita perché potrebbero peggiorare l’emorragia”.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it)
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